United World Project

Workshop

Vivi per dare, finché non ci siano più bisognosi

Di Christopher Piazza.

70 giovani si sono riuniti per la Settimana del Mondo Unito 2019, dedicata al lavoro e all’economia.

New York è conosciuta come la Grande Mela, la città che non dorme mai, o come la “giungla di cemento”, ma guidando per due ore verso nord, nel piccolo comune di Hyde Park, si trova la Mariapolis Luminosa, la cittadella del Nord America del Movimento dei Focolari. Dal 9 al 16 giugno, oltre 70 giovani provenienti da Stati Uniti, Canada, Messico, Paraguay, Italia, Brasile, Libano e Repubblica Ceca si sono riuniti lì per la Settimana del Mondo Unito 2019.

Al Genfest 2018 di Manila, nelle Filippine, i Giovani per un Mondo Unito (GpMU) hanno lanciato una nuova iniziativa per i prossimi sei anni chiamata Pathways for a United World (percorsi per un mondo unito). Il primo percorso di quest’anno è dedicato ai temi dell’economia, del lavoro e della comunione.

Per cinque giorni, i giovani hanno presentato il tema, insieme ad un “pensiero del giorno” da vivere; per esempio: “C’è sempre qualcosa che possiamo condividere”. Hanno trovato molte occasioni per metterlo in pratica, dall’offrire il proprio talento canoro a un semplice sorriso, ma anche donando i soldi necessari per aiutare qualcuno a coprire il costo dell’evento.

Dopo le presentazioni, alcuni imprenditori che aderiscono all’Economia di Comunione hanno spiegato come si sforzano di creare una cultura dell’unità attraverso il loro lavoro. Ad esempio, due imprenditori in concorrenza fra loro, Paul Catipon di Netpro e Nellie Torres di Project Span, hanno raccontato come hanno anteposto il loro rapporto personale alla concorrenza spietata che caratterizza la loro attività a Wall Street. Joanna di Boston ha commentato: “È stato incredibile ascoltare l’esperienza di Paul e Nellie e vederli uno accanto all’altro”. Dopo aver sentito l’esperienza di Mundell Associates, Nathan della California ha detto: “Sono rimasto affascinato dall’influenza enorme che le aziende possono esercitare sulla comunità“.

Nel resto della giornata, i partecipanti si sono divisi in workshop per lavorare sui temi della finanza, della leadership e della scarsità di risorse. Noe del Messico ha commentato: “Questo workshop ha aperto gli occhi alla maggior parte di noi, perché abbiamo potuto sentire da esperienze che partono dalla vita reale che il denaro non è una cosa negativa: possiamo farne un uso positivo”. La sera, i partecipanti hanno avuto occasione di visitare la “Fabric of Fraternity”, una mostra d’arte che li ha accompagnati in un percorso in cui hanno potuto sentirsi parte di un ordito che mira alla fratellanza universale.

Durante la visita di New York, oltre al giro turistico della città, la presentazione principale è stata condotta da Lorna Gold, autrice del libro “Climate Generation” (la generazione del clima), seguita da una tavola rotonda con altri attivisti ambientalisti, che hanno parlato di ciò che fanno per combattere l’ingiustizia climatica. Durante il dibattito, il pubblico ha scritto su dei grandi fogli il proprio contributo o i propri desideri in materia di giustizia climatica, collocandoli poi su un albero simbolico che esemplificava il fatto che siamo uniti in questo viaggio. Secondo Nicholas della California, “il workshop è stato davvero una fonte d’ispirazione. È stato incredibile sentire come possiamo rispondere all’attuale crisi climatica”. È stato un appello all’azione sia individuale che collettiva.

C’è stato anche un momento di lavoro in piccoli gruppi per riflettere su com’era andata la settimana ed elaborare ulteriori idee su come vivere questa “cultura del dare” nella nostra vita quotidiana. Venerdì, i partecipanti sono intervenuti in vari eventi organizzati da Hands4Humanity: una visita a una casa di riposo per anziani, un esercizio di sensibilizzazione del consumatore (Into the Label) e un’attività di riutilizzo di materiali riciclati. A Paula del New Jersey è piaciuto il riciclaggio del legno: “Ero davvero entusiasta di poter usare la mia immaginazione per creare con le mie mani qualcosa che potessimo vendere e destinare i soldi a una finalità utile!”

L’ultimo giorno, è stata presentata l’iniziativa “Vivi per dare, finché non ci siano più bisognosi“, il tema che ha dato il titolo all’evento: una sintesi di ciò che abbiamo vissuto durante la settimana e che continuerà nella nostra vita quotidiana. Abbiamo avuto l’opportunità di diffondere le nostre esperienze in un’edizione speciale, in collegamento video in diretta con le altre comunità dei Focolari in tutto il mondo. Ecco come l‘ha riassunto Mary di Toronto: “Questo evento mi ha aiutato a capire che il mondo unito non è solo possibile, ma sta già diventando una realtà!“. Anche se questo percorso sta volgendo al termine, la nostra missione non è finita: il prossimo anno ci dedicheremo alla promozione dei diritti umani, della pace e della giustizia.


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