Workshop
I 100 stuzzicadenti di Batam
E allora, scegliendo i più poveri tra i poveri, i tre amici si sono messi al lavoro insieme ad altre persone delle loro comunità. In dieci anni hanno realizzato un progetto che prevede varie forme di aiuto e di azione, in una sorta di gemellaggio tra città e comunità differenti. Giovani, adulti, ragazzi, gente del posto e turisti: sono tante le persone coinvolte nel Progetto Batam.
Sono stati costruiti anche grazie alla collaborazione con AMU, un minimarket, una parrocchia, assicurate borse di studio per alcuni giovani, e le elementari necessità per i bambini attraverso le adozioni a distanza.
Per la comunità di Singapore, questo progetto è di grande importanza, come ci racconta Nicolas Inturralde, per anni uno dei principali animatori: «Ci sono persone che da Singapore fanno di tutto per i poveri, sono molto in gamba, e a loro piace questa azione concreta di amore evangelico verso chi ha più bisogno. Si sta creando inoltre la coscienza che non siamo di fronte a un caso di assistenzialismo, ma anzi, viviamo una profonda reciprocità, dove anche i poveri vengono messi in condizione di “dare” perché riconosciuti nella loro dignità, sostenendo così lo sviluppo delle peculiari potenzialità del posto. Certo a volte è molto difficile, e come ci ha detto uno dei nostri volontari, da soli non si è capaci, ma insieme è un’altra cosa. E’ facile rompere uno stuzzicadenti, ma se ne metti insieme 100, allora non si romperanno!».
Fonte: www.umanitanuova.org