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Convegno interreligioso a Islamabad
Per la chiesa cattolica c’erano mons. Joseph Coutts di Karachi, Presidente della Conferenza Episcopale, mons. Rufin Anthony di Islamabad-Rawalpindi e alcuni membri della commissione per la giustizia e la pace.
Nel suo intervento, il ministro federale Yousaf ha sottolineato che il messaggio di ogni religione è l’amore, e che l’Islam è religione di pace, ma che il suo vero volto è danneggiato dal settarismo. A queste parole ha fatto eco il presidente UNITE, Mufti Abu-Huraira Mohiuddin ribadendo che le organizzazioni estremiste sono contrarie all’insegnamento islamico. Il presidente del senato, Raja Zafarul-Haq, ha fatto presente che lo spargimento di sangue in nome della religione provoca il caos e che l’armonia interreligiosa è l’unica soluzione per affrontare le questioni globali. Queste le voci che emergevano dal convegno e che risuonavano ancora più forti dati l’incalzare del terrorismo.
Christina Lee, focolarina coreana esperta di dialogo interreligioso, con esempi ed esperienze di dialogo realizzate dai Focolari in varie parti del mondo, ha sottolineato che per un dialogo autentico è importante poter attingere ai valori spirituali, che aiutano ad essere fedeli alla propria identità religiosa e contemporaneamente aperti al rapporto con persone di altre fedi. Un leader musulmano pakistano che conosceva la Lee dagli incontri di Religions for Peace le ha proposto di condividere coi Focolari il suo impegno al dialogo, così pure il rappresentante Sikh di Karachi. Un relatore musulmano sudafricano ha ripreso alcuni concetti espressi da lei nel suo intervento.
Nelle risoluzioni finali, UNITE ha annunciato l’apertura ad Islamabad di una piattaforma per il dialogo interreligioso sostenuta dal Governo, da implementare con le proposte maturate al convegno. Ha inoltre espresso il proprio impegno a sradicare le discordie tra le comunità religiose che falsano la religione. Altro obiettivo di UNITE è rendere effettivi i diritti delle minoranze religiose in Pakistan, come previsto nella Costituzione, e trasmettere ai giovani, anche attraverso i social media, la forza unificante della religione.
Fonte: focolare.org