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Malta: la sfida vinta di “The Voice”

 
18 Febbraio 2016   |   , ,
 
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Marilyn, con la sua lunga esperienza di insegnante porta un prezioso contributo non solo per seguire gli studenti, ma anche e forse soprattutto per accompagnare e formare con molta competenza e dedizione gli insegnanti.

18 02 2“The Voice” è nata nel ‘92 da alcuni giovani che decisero di rispondere in prima persona alla sfida lanciata da Chiara Lubich di far nascere una economia di comunione: a oltre 20 anni di distanza i giovani che la fecero nascere continuano a collaborare come famiglie di accoglienza per gli studenti. Vivienne invece, presente fin dagli inizi e per anni  responsabile della scuola, tutt’ora collabora in maniera attiva. Ci racconta: “Avevo già creato un’azienda, ma di fronte alle difficoltà avevo abbandonato l’iniziativa e mi ero promessa di non ricominciare. Con The Voice però è stato diverso: ho fatto di tutto perché l’azienda non morisse perché era un progetto per cui valeva la pena di lottare”. Ed infatti la scuola ormai esiste da più di vent’anni , nonostante le continue sfide che ha dovuto affrontare.

Chi gestisce le altre scuole di inglese di Malta (oggi ce ne sono 47 sull’isola, di cui alcune accolgono più di mille studenti nuovi ogni settimana) non riesce a capire come The Voice riesca ad essere ancora “viva”: economicamente, sembra impossibile. “Le altre scuole hanno gruppi grandi, mentre noi ci teniamo a mantenere gruppi di 5-6 o massimo 8 studenti per classe, anche se questo significa moltiplicare i gruppi e gli insegnanti. Offriamo anche delle ore one to one per un insegnamento più personalizzato”, spiega Marilyn. Il rapporto personale diventa qui metodo pedagogico, chiave per il progresso linguistico, tanto legato alla fiducia, soprattutto quando si tratta di sviluppare capacità di comunicazione orale. Con la stessa disponibilità e delicatezza, le famiglie di accoglienza continuano la sera il dialogo con gli studenti, sfruttando ogni momento per aiutarli a progredire.

18 02 3Questa priorità al rapporto viene definita da Vivienne come il distintivo della scuola, la sua identità: “Qui gli studenti non sono numeri, sono amici con i quali abbiamo tanto da condividere ed anche loro scoprono di aver qualcosa da condividere con noi”. Lo si tocca con mano nella piccola cerimonia della consegna dei titoli alla fine della settimana, per quelli che lasciano “la comunità”, come amano a definirla gli studenti. La direttrice ha una parola, piena di affetto e di incoraggiamento, per ciascuno. L’orgoglio e la gioia dei progressi fatti si legge sui volti. Si sente un clima di famiglia e questo emerge da tutti gli studenti, quando li si intervista. “Qui ho trovato amici, e dei professori molto simpatici che ti vogliono bene” afferma Karina. Aggiunge Raffaella: “Il fatto di avere una insegnante più giovane di me mi ha dato tanto coraggio per cercare lavoro quando tornerò a casa, per poter dare anch’io il meglio di me, come lei”.

E’ una scelta della scuola, conforme ai suoi valori ed al suo impegno nell’economia di comunione, quella di inserire regolarmente nuovi insegnanti giovani, perché ci siano sempre “forze fresche”  ed un posto privilegiato per i giovani nella scuola (… nata da giovani). Così è stato anche per Claire, che è ora animatrice e guida turistica per le attività del pomeriggio, perché in questa scuola, non conta solo l’inglese ma tutta l’esperienza che si vive insieme. Le gite, come le ore di studio, sono altrettante occasioni per crescere insieme, non solo a livello linguistico. E Malta è un gioiello a livello culturale e storico: tra una visita ai templi preistorici e alle splendide grotte azzurre, si fa un tuffo nell’acqua cristallina. Il giorno dopo, l’isoletta di Comino e il suo Blue Lagoon, e poi ancora l’isola di Gozo con la sua Cittadella, o la visita della capitale Valletta, approfittando dei show multimediali 5D per scoprire la storia e la cultura di questa affascinante isola.

18 02 4Un giorno dopo l’altro, un “selfie” collettivo dopo l’altro, la comunità degli studenti si compone e si ricompone, nella gioia dell’accoglienza dei nuovi arrivati e nelle feste per la partenza di altri, a volte allargata a qualche parente venuto per approfittare del mare e delle gite. Ed –inaspettatamente,  sulla spiaggia-, si apre un dialogo profondo tra alcuni, che permette di spiegare qualcosa del progetto di economia di comunione che sta alle origini della scuola, suscitando da parte di alcuni confidenze sui propri progetti e sugli interrogativi che sempre accompagnano ogni cammino di crescita personale e professionale. Si scambiano indirizzi e contatti whatsapp… ancora una volta il rapporto non terminerà con la fine del  corso.

Ultimamente The Voice ha coinvolto nel suo gruppo dirigenziale nuovi membri, che condividono l’adesione al progetto di EdC. Tra essi John, un consulente nelle risorse umane e management con particolare esperienza e interesse  nel campo turistico. Auspicio di nuovi sviluppi!

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Fonte: EdC-online.org


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