Workshop
Le sfide di Economy of Francesco
Segnatevi queste date: 22, 23, 24 settembre. Segnatevi anche un luogo, Assisi, perché sono queste le coordinate di Economy of Francesco: giovani imprenditori, economisti, changemakers, chiamati a raccolta già da alcuni anni fa da Papa Francesco per ridare un’anima all’economia. Ne parliamo con Lourdes Hercules, giornalista guatemalteca che lavora a questo appuntamento.
Lourdes Hercules, sei una giornalista, vivi in Guatemala, e lavori da tempo a questo progetto. Secondo me, nonostante se ne parli tanto, alcuni non sanno davvero cosa sia Economy of Francesco. Ce lo racconti?
LOURDES HERCULES: «Economy of Francesco è una comunità globale di giovani imprenditori, ricercatori, economisti, e soprattutto changemakers che stanno già lavorando a un processo di cambiamento. Vogliamo dare un’anima all’economia del futuro, prendendoci cura dei più vulnerabili, della “casa comune” e di tanti aspetti dell’economia globale, che ormai sono importanti e che vogliamo appunto cambiare. Quindi, parliamo soprattutto di un processo. Così come ce lo ha chiesto Papa Francesco nel 2019, quando ci ha inviato una lettera di invito, per dare il via a questo processo di cambiamento».
Per sgomberare subito il campo dai dubbi: quando si parla di Francesco, si intende San Francesco d’Assisi o Papa Francesco, che è quello che vi ha chiamato a raccolta?
LH: «In realtà sono tutti e due. Questo evento, per esempio, avrà luogo ad Assisi perché è un modo anche di seguire i passi di San Francesco, che ci ha lasciato un messaggio che continua a essere di attualità. Con tutti gli edifici, le strutture che parlano ancora di lui e che hanno tanto da dirci sulla finanza, la povertà. I suoi messaggi parlano di cura e continuano ad avere qualcosa da insegnarci. E poi Papa Francesco perché, da una parte, è stato lui che ci ha fatto questo invito, e noi giovani abbiamo risposto. Poi, perché lui, attraverso le sue encicliche, ci ha lasciato un messaggio, una strada da seguire: noi possiamo portare questo messaggio soprattutto all’economia. Parliamo dell’enciclica “Laudato si”, ma anche “Fratelli tutti” e quindi sono tutti e due, San Francesco d’Assisi e Papa Francesco: Economy of Francesco».
Quindi rende ancora più attuale il messaggio di San Francesco….
LH: «Esatto! Proprio in questo evento di settembre ci sarà una giornata tutta dedicata ad approfondire il messaggio di San Francesco, per capire la sua attualità. Poco fa parlavamo con l’attivista ambientalista Vandana Shiva, e anche lei diceva: le mie ricerche, il mio lavoro sono stati in gran parte ispirati da San Francesco” – e lei, essendo indiana diceva: “io credo che il mantra del futuro siano proprio le parole di San Francesco: è solo dando che si riceve”».
Quante persone fanno parte di questa community?
LH: «La community è molto grande, parliamo di migliaia di giovani che sono già impegnati nel loro campo di lavoro, nel loro territorio. Quando parliamo dell’evento di settembre, invece parliamo di un migliaio di giovani che saranno presenti ad Assisi. Economy of Francesco in realtà, come comunità globale, è una comunità molto più ampia e che va dai giovani che lavorano nell’università, che hanno le proprie aziende, che lavorano nel mondo della finanza, che lavorano nelle grandi aziende, industrie e nelle fattorie. Quindi, diciamo, è una comunità molto, molto ampia che raggiunge soprattutto i giovani, ma anche quelli non tanto giovani che comunque sono interessati e si impegnano a vivere l’economia di Francesco».
Quindi è una comunità aperta? Chi condivide questo tipo di valori può aderire?
LOURDES: «Sì, ci sono tante forme per aderire a Economy of Francesco. Da una parte, attraverso le comunicazioni, che sono regolari, per essere aggiornati su quello che accade. All’interno di Economy of Francesco si sono già organizzate, per esempio, due scuole di formazione che hanno approfondito diversi temi economici. La prima è stata fatta per approfondire il tema dei beni comuni. La seconda, invece, è stata creata per “ascoltare le piante”, e creare un nuovo paradigma economico. Poi, c’è una comunità di ricerca, con giovani ricercatori. E c’è una comunità di imprenditori che continuano a formarsi su come creare nuove imprese. Ci sono gli eventi “living”, che sono eventi nei territori che vogliono approfondire i temi di Economy of Francesco, e che cercano con continuità di parlare di una nuova economia. Perché, appunto, essendo questo un processo, non si cambia l’economia con un unico evento, non si cambia l’economia con un unico atto, ma deve essere una cosa costante, per questo parliamo di un processo. Quindi, questi eventi territoriali sono proprio eventi importanti che cercano di incidere nel cambiare l’economia, le università, le scuole, le parrocchie e i movimenti. È cosi che interagisce la comunità globale di Economy of Francesco».
Immagino che una gran parte del tempo sia dedicata a raccogliere le storie, le buone pratiche che già ci sono su questo fronte. Esistono delle storie che ti hanno particolarmente colpita e che ti fanno pensare che è veramente possibile cambiare l’economia?
LH: «Ci sono diverse storie, per esempio quella della Farm of Francesco, un progetto che vuole dare vita a un nuovo tipo di fattorie in tutto il mondo. Fattorie che si prendono cura dell’ambiente, dei più vulnerabili. Così, ne sono nate due a questo scopo: una in Brasile e un’altra in Nigeria. C’è un progetto che si chiama Pacar School. I giovani di questa comunità, di Economy of Francesco, si sono organizzati andando nello Zambia, e lì, hanno creato un progetto per chi non ha un accesso facile all’educazione. Hanno dato un supporto tecnologico ai ragazzi di una scuola del Paese, e hanno dato continuità a questo lavoro facendo un progetto di educazione dei professori. Quindi, sono partiti proprio da lì, dall’educazione. Poi, c’è un altro progetto di educazione finanziaria che vuole arrivare soprattutto ai piccoli imprenditori. Sono queste storie che ti fanno pensare che veramente non parliamo di un’utopia ma di veri processi che sono già in corso».
Con tutto quello che sta succedendo, penso che per poter andare avanti sia veramente importante costruire questa rete. Forse Economy of Francesco è anche un modo per incoraggiarci, è vero questo?
LH: «Sì è vero. Economy of Francesco ha una grande forza nei territori con queste iniziative che nascono a livello locale. Però, è anche vero che questi giovani si sentono parte di una comunità che ormai lavora da due anni. Per questo l’incontro di settembre sarà un momento di festa in cui incontriamo i volti veri che di solito sono dietro il computer. Ma sarà un momento anche di raccolta. Perché in questi anni tanti progetti sono nati quindi, sarà un momento anche per dire: “Ecco, questo si è fatto finora. Ecco, questo abbiamo potuto scoprire, queste sono le problematiche e queste le soluzioni”. Quindi, sarà un momento anche di raccolta delle idee, perché vogliamo soprattutto progettare, far nascere cose nuove verso il futuro. Si farà anche un patto che, da una parte, sarà personale, perché questa è una scelta, una vocazione personale. Dall’altra, si farà un patto collettivo, e si farà insieme a Papa Francesco per dire che noi siamo veramente giovani impegnati nel creare, nel dare vita a questo processo di cambiamento, per far nascere un’economia con un’anima».
Ad Assisi arriverà anche Papa Francesco; mi racconti un po’ meglio come si svolgeranno questi tre giorni?
LH: «Certo, prima di tutto ci sarà l’opportunità di seguire alcuni momenti in collegamento. Partiamo, il 22 settembre, con un momento di festa. Però, sarà anche un momento per sentire la voce dei giovani che hanno dei progetti da raccontare, che hanno delle idee da proporre, che hanno magari fatto qualche ricerca che ispira anche altri. Quindi ci saranno plenarie, workshop. Vogliamo chiamarlo un po’ così, un laboratorio che permetterà ai partecipanti di creare la propria agenda, con la possibilità di scegliere i temi che interessano di più e i temi che si vogliono approfondire e attraverso quali workshop. Poi, il secondo giorno ci sarà un momento di incontro con San Francesco. Nel senso che ci sarà la possibilità di girare per tutta la città di Assisi, che è una città che parla di pace e di fraternità, che ha un proprio messaggio. Sarà un incontro spirituale e delle idee con San Francesco. Poi ci sarà anche un lavoro molto forte nei 12 villaggi, perché Economy of Francesco è diviso in 12 villaggi che fanno incontrare i temi che di solito non mettiamo insieme: finanza e umanità, lavoro e cura ecc… Questi 12 villaggi saranno anche villaggi fisici in cui i giovani potranno lavorare e approfondire questi temi. Poi, il terzo giorno, è molto importante, perché avremo tutta la mattina con Papa Francesco. Con lui faremo un patto comune verso il futuro. Poi, nel pomeriggio, ci sarà di nuovo l’opportunità di sviluppare questi temi economici, attraverso diversi workshop e plenarie».
Per te personalmente, anche come comunicatrice, cosa vuol dire lavorare a un progetto che è una sfida?
LH: «Come giornalista significa imparare a comunicare in una maniera diversa. Non possiamo parlare di una nuova economia senza una nuova forma di comunicare l’economia stessa, diversa da quella a cui siamo abituati. Già come comunichiamo Economy of Francesco è una sfida, perché significa pensare sempre alla persona, è dare sempre un volto, non solo all’economia. Mi rendo conto che, in realtà, parlare di economia è una cosa che interessa a tutti, perché l’economia si crea con le scelte di tutti i giorni, con le scelte di consumo, con le scelte di dove investo le mie risorse, con le scelte di chi sa quali sono le mie periferie. Quindi, non è un messaggio lontano da noi cittadini non economisti, ma è qualcosa di molto vicino, molto vicino a tutti».
SCUOLA EOF: https://francescoeconomy.org/it/listening-to-plants-for-a-new-economic-paradigm-eof-school-2022/
FARM OF FRANCESCO: https://francescoeconomy.org/it/a-fire-that-kindles-other-fire-the-farm-of-francesco/
PACAR SCHOOL: https://francescoeconomy.org/it/pacar-project-in-zambia/
I 12 VILLAGGI: https://francescoeconomy.org/it/eof-villages/