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Ancona: un Capodanno “diverso”
Da Ancona, in Italia, ci è arrivato questo piccolo frammento di fraternità, costruito in occasione della festa di Capodanno 2018. Ecco cosa ci hanno scritto.
«Con gli amici della città di Ancona con cui cerchiamo di vivere la cultura dell’unità, da circa due anni collaboriamo con la Caritas Diocesana, la mensa dell’Opera Padre Guido e i Laici Saveriani per varie iniziative sul territorio. Da questa amicizia, è nata l’idea di preparare insieme una festa di Capodanno: non una festa per i “poveri” ma per tutti.
A dire il vero, la nostra “festa” è cominciata già con la sua preparazione, che si è svolta in un clima di famiglia, al di là delle diversità.
Il primo passo è stato affittare la grande palestra di una parrocchia della città. A dire il vero, ci siamo un po’ “esposti”, perché in quel momento non sapevamo di preciso quante persone sarebbero state interessate alla nostra proposta. Ma dopo i primi giorni di incertezza, via via che il Capodanno si avvicinava, un numero sempre maggiore di persone si è iscritta, fino ad arrivare allla cifra finale di circa 170 partecipanti.
L’esperienza della festa è stata straordinaria!
Già dal mattino, nell’allestire la sala, in cucina e nei preparativi per la tombola, ci siamo sentiti parte di una grande famiglia composta da persone di tutte le età, appartenenti a realtà associative diverse, di varie nazionalità, “ricchi” e “poveri”, con alle spalle storie tanto diverse, che però riusciva a muoversi in armonia.
Quando l’attesa è poi sfociata nei festeggiamenti, ognuno ha potuto dare il proprio contributo in creatività, danze e giochi. In particolare, i giovani e i ragazzi, che hanno animato la serata fino alla fine, con balli e coinvolgendo tutti, felici di esprimersi, secondo la propria cultura».