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Kenya: imparare dalla cultura Samburu
Nel distretto di Samburu, situato nella parte centrosettentrionale del Kenya, vivono comunità che hanno preservato la loro cultura fino ad oggi. I Samburu sono un popolo seminomade, dedito alla pastorizia e all’allevamento, che si sposta da un luogo all’altro in cerca di pascoli. Visitando il distretto, si può sperimentare la ricchezza della loro cultura comunitaria.
Sono molti i viaggiatori che desiderano visitare e sperimentare la cultura del popolo Samburu.
Qui, vi raccontiamo l’avventura di una trentina di giovani che, accompagnati da alcuni adulti, dal 26 luglio scorso, hanno vissuto con questo popolo seminomade per circa dieci giorni, imparando e sperimentando dal vivo le loro tradizioni.
Durante il soggiorno hanno visitato le “manyattas” (insediamenti temporanei, stabiliti da una famiglia o da un clan, tipici del popolo Samburu e Masai), hanno imparato a cucinare usando i metodi tradizionali, hanno sperimentato cosa significa andare ad attingere l’acqua al fiume per il villaggio. Il gruppo è riuscito anche ad interagire con i bambini delle scuole locali, e a scambiarsi le diverse esperienze.
La scoperta della cultura Samburu per questi giovani ha significato soprattutto assumere uno sguardo diverso e positivo da cui guardare alle cose. A questo proposito, una ragazza ha scritto:«Ho preso coscienza dell’importanza del costruire i rapporti. E’ molto bello e fonte di dignità avere buone relazioni, meglio del possedere ricchezze senza essere felice!».
A proposito di ricchezze, visitando le loro case, i ragazzi hanno osservato che il popolo Samburu possiede pochissime cose, e che la loro unica grande ricchezza è il bestiame, che valorizzano molto. Le loro “manyattas“, le loro abitazioni tradizionali, sono molto semplici. Nella loro cultura, sono le donne ad avere la responsabilità della costruzione della casa, mentre gli uomini si occupano di proteggere la famiglia dai nemici.
«Il popolo Samburu possiede valori molto profondi, valori che sarebbe bello che tutto il mondo facesse propri,» raccontano i ragazzi:«per esempio, sono molto accoglienti, gioiosi, aperti a tutti e considerano l’altro come un fratello. Quando ricevono visite nelle loro manyattas, si sentono in obbligo di preparare il tè per i visitatori di passaggio. E’ impossibile uscire da una loro casa senza che ti offrano qualcosa da mangiare o da bere».
Durante il loro soggiorno, gli anziani di Samburu hanno narrato ai giovani i valori più profondi e importanti della loro cultura: quei valori che per secoli hanno mantenuto unite le loro famiglie e le loro comunità. Uno di questi è proprio la divisione armonica dei ruoli nelle famiglie. Ogni persona è importante per ogni clan, così come ogni parte del corpo è importante affinché la persona funzioni bene: i giovani uomini, chiamati i “guerrieri”, hanno il compito di prendersi cura del bestiame; le donne preparano i pasti, mungono il bestiame e si occupano dei bambini; invece, è responsabilità degli uomini assicurarsi che le loro famiglie siano al sicuro e protette da qualsiasi nemico che possa interferire con la vita pacifica della comunità.
Le comunità Samburu del Kenia continuano ad attirare turisti curiosi di sperimentare la loro vera cultura da tutto il mondo. Ogni volta, ripartono arricchiti dai valori semplici e accoglienti di questo popolo, che poi tentano di emulare nei propri paesi.