United World Project

Workshop

Cattolici, ebrei e musulmani in dialogo alla Gmg

 
26 Luglio 2013   |   , ,
 

 

All’interno della sala, c’erano molti giovani che indossavano magliette diverse perché appartenenti a diverse parrocchie o movimenti cattolici, ragazzi ebrei con kipa e ragazze con l’hijab, il tipico velo islamico. Alcuni sono venuti da altri Paesi quali Nicaragua, Bolivia e Algeria. C’erano giovani come Fernando Celino della ‘Muslim Beneficent Society’ di Rio de Janeiro che hanno riportato la loro esperienza sulla ricerca del dialogo interreligioso: “Ho cominciato a frequentare la Commissione per la lotta all’intolleranza religiosa ha ricordato . Anche se non ho mai sentito i pregiudizi nei confronti di altre religioni, questo incontro ha contribuito a superare certi stereotipi che avevo in mente e soprattutto ho trovato degli amici”. “Noi riconosciamo Dio come creatore” ha spiegato il cattolico Aline Barbosa coordinatore del ‘Pastoral da Juventude’ e ci riconosciamo come fratelli e sorelle, pronti ad amare il nostro prossimo”. A questo proposito Rodrigo Baumworcel della Hillel Jewish Association ha detto: “La preghiera funge da ponte tra le religioni”.

Questa esperienza di dialogo interreligioso a Rio de Janeiro non si è limitata agli studenti  universitari. Ci sono stati anche le scuole primarie e secondarie tra i partecipanti. Alla scuola Santo Inácio (cattolica) e Liessin (ebraica) hanno lanciato il progetto ‘Porte Aperte’, in cui gli studenti di una scuola visitano gli studenti delle altre scuole. Negli ultimi mesi, i musulmani – che non hanno le loro scuole in questa città –, partecipano anche loro a tali visite e rispondono alle domande di quanti fanno sull’Islam.

Nel corso della riunione plenaria finale, poi, si è fatta una proposta di convivenza tra gli studenti delle istituzioni scolastiche appartenenti a diverse religioni ed è nata l’idea di svolgere attività sociali e culturali insieme come un mezzo per promuovere il dialogo tra le religioni.

Non possiamo parlare, infine, della preziosa presenza degli adulti nel corso di questo seminario.All’apertura del semonario, infatti, c’erano varie personalità, quali il saudita Sheikh Mohammed Hamed Wali Khan, il rabbino argentino Abraham Skorka, amico personale di Papa Francesco, e mons. Orani Tempesta Arcivescovo di Rio de Janeiro, che ha sottolineato l’importanza che hanno “i giovani nell’annunciare al mondo che è possibile costruire un mondo di fratellanza e di pace”.


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