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Da una precarietà all’altra
La grande carovana partita da Honduras, Nicaragua ed El Salvador sta arrivando al confine con gli Stati Uniti. La maggioranza chiede accoglienza ufficialmente. La città di Tijuana si divide in due, tra chi aiuta i migranti e chi li rifiuta
È passato più di un mese da quando il primo gruppo della spontanea carovana migrante ha lasciato le proprie terre in Honduras e ha iniziato il viaggio verso nord. Oggi, a pochi metri dal confine con gli Stati Uniti, il quadro non è più incoraggiante di quando avevano deciso di lasciare tutto alle spalle.
In Honduras, Guatemala ed El Salvador, la violenza, la povertà e la mancanza di opportunità hanno spinto storicamente milioni di persone a migrare verso gli Stati Uniti. La carovana di oltre 7 mila persone quest’anno ha deciso di farlo in modo visibile e massiccio, ma ora è intrappolata nelle stesse condizioni di partenza, se non addirittura peggiori.
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