Cos’è la carità? Siamo partiti da questa domanda per costruire la nostra Newsletter di settembre 2024. Non è un quesito semplice, perché impegnativa è la risposta. La carità non è l’elemosina o la beneficenza. O quantomeno, non è rappresentata solo da queste opere. La carità è molto di più.

Bastano le parole di San Paolo per capirlo: «La carità è paziente, è benigna la carità. Non è invidiosa la carità, non si vanta, non si gonfia, non manca di rispetto la carità, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell’ingiustizia, ma si compiace della verità. Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta».

L’apostolo scrive queste parole nella Prima Lettera ai corinzi, tra l’altro letta dal personaggio di Rodrigo Mendoza, interpretato da Robert De Niro, nel bellissimo film Mission, di Roland Joffè. E’ uscito dalle sue prigioni, Rodrigo, quelle dell’egoismo sfrenato, del calpestamento del prossimo, dalla rinuncia quotidiana a quella carità che è sguardo d’amore sull’altro. Ora è tornato libero di amare.

Sono utili, a proposito, anche le parole dello scrittore John Ruskin, per avvicinarsi al concetto di carità: «Getta malizia e traboccherà odio. Getta carità e traboccherà amore». Ci aiutano, naturalmente, anche le parole di Papa Francesco: «Curando le ferite dei rifugiati, degli sfollati e delle vittime dei traffici mettiamo in pratica il comandamento della carità che Gesù ci ha lasciato, quando si è identificato con lo straniero, con chi soffre, con tutte le vittime innocenti di violenze e sfruttamento».

Ce ne sarebbero altre di riflessioni del Pontefice, ma già le brevi citazioni elencate bastano a farci prendere coscienza di quanto la carità sia qualcosa di enorme e prezioso, ma anche di impegnativo. Per orientarci in questa fondamentale parola, abbiamo chiesto a diverse persone, di nazionalità, culture, religioni, professioni e missioni diverse, di spiegarci cosa è per loro la carità e come la incarnano ogni giorno nel proprio operato.