United World Project

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Il senso di United World Project per il dialogo

 
 
Foto di Miguel Á. Padriñán- Pexels
Foto di Miguel Á. Padriñán- Pexels

Il dialogo è la chiave che costruisce ponti tra popoli, culture e religioni. Nello United World Project, questo strumento essenziale alimenta l’impegno costante per la pace, la fraternità e l’unità. Impegno che inizia con ogni conversazione e azione.

In questo articolo si racconta l’importanza che United World Project dedica al tema del dialogo: elemento che contribuisce alla costruzione continua dell’identità di questo progetto nato ormai da diversi anni.

Ci sono parole che per United World Project sono fondanti e imprescindibili. Una di queste è la parola dialogo, che ne contiene altre come: incontro, conoscenza, scambio, intercultura, armonia, solidarietà, amore. Fino alle parole fraternità, unità e pace: obiettivi non semplici, questi ultimi, non immediati, ma da considerare più progettuali che utopici, più concreti che astratti o irraggiungibili, attraverso l’azione e l’impegno costante.

Lavorare per la pace e l’unità significa intraprendere un cammino che mostra i risultati passo dopo passo, in modo graduale, già prima di raggiungere i grandi obiettivi. Per questo, United World Project mette in evidenza e cerca di mettere insieme le persone, i progetti, le associazioni che lavorano costantemente per sostenere il dialogo tra popoli e culture, tra persone di paesi diversi per lingua e usanze, tra regioni lontane per storia e geografia.

Con questo scopo, uno dei pilastri di UWP, che sarebbe United World News, attraverso il sito www.unitedworldproject.org, è sempre alla ricerca di storie da raccontare sul tema del dialogo: da ogni posto del mondo, da e tra persone di diverse religioni, da ogni fonte possa giungere, purché parli di distanze accorciate attraverso il dono e l’esercizio del dialogo, purché sia testimonianza di differenze trasformate in ricchezza.

Per questo motivo, nel mese di febbraio 2025, UWP ha dedicato la sua newsletter mensile al dialogo e all’intercultura, e lo ha fatto intervistando Marco Salvatori, il presidente del Centro Internazionale Studenti Giorgio La Pira, che a Firenze, da quasi mezzo secolo, è una sorgente luminosa di incontro tra popoli, culture e religioni di tutto il mondo. Una storia esemplare, paradigmatica, intercettata e raccolta.

È stata anche pubblicata una storia proveniente dall’Argentina: il racconto dell’incontro e dell’amicizia tra giovani cattolici e musulmani. L’articolo, intitolato “Conoscersi giocando insieme: l’inizio di un’amicizia tra cattolici e musulmani”, tocca un punto fondamentale per United World Project: cercare le persone oltre le culture, la lingua e i credi religiosi, attraverso quel dialogo, (ben compreso quello interreligioso) che spazza via un nemico subdolo dell’unità e della fratellanza universale: il pregiudizio.

Sono tanti, in realtà, gli articoli pubblicati e le riflessioni portate avanti sul tema del dialogo da quando United World Project (promosso da New Humanity NGO) è nato nel 2012: con lo scopo di contribuire alla realizzazione del mondo unito.

United World Project lavora mappando, promuovendo e mettendo in rete le buone pratiche, i processi, le iniziative personali e collettive, le azioni piccole o grandi, quotidiane o straordinarie che contribuiscono a rendere il mondo un luogo di pace, più fraterno e unito.

Per fare questo, United World Project individua tre obiettivi:

Il dialogo, quindi, è considerato uno strumento importantissimo per aggiungere mattoncini al sogno concreto di costruire un mondo unito, estendendo più possibile quella fraternità che fa rima con pace ed armonia.

Il dialogo è una chiave per aprire porte, un soffio di vento capace di abbattere muri, un ponte sul quale far scorrere la vita nel modo migliore. Con questa convinzione United World Project è sempre pronto ad accogliere storie che favoriscano questo strumento per l’umanità.

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