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L’eterna attualità dei dieci comandamenti

 
5 Settembre 2024   |   Italia, Film,
 
Don Marco Pozza - Ufficio stampa Rai Documentari
Don Marco Pozza – Ufficio stampa Rai Documentari

Una riflessione sull’importanza dei dieci comandamenti attraverso la bella docuserie “I 10+2 Comandamenti – I Comandamenti biblici attraverso storie di vita reale”, interamente visibile in Italia su Raiplay. Una lezione per arrivare alla vita piena e alla felicità 

C’è una sapienza profonda, antica ma applicabile alla modernità, nella docuserie “I 10+2 Comandamenti – I Comandamenti biblici attraverso storie di vita reale”.

Totalmente disponibile su Raiplay (dopo la messa in onda su Rai1) è prodotta da Officina della Comunicazione in collaborazione con Rai Documentari ed è composta da 7 episodi nei quali Don Marco Pozza attraversa i dieci Comandamenti biblici e i due cosiddetti “dell’amore”: quelli espressi da Gesù nel dialogo con lo scriba. Quelli coi quali Cristo ha sintetizzato l’intero decalogo.

Il sacerdote veneto, con parole potenti, chiare e appassionate, spiega l’importanza delle tavole per raggiungere i traguardi della libertà e di una vita piena, completa oltre le sue difficoltà, appunto libera: quella che Dio desidera per noi. Una vita con l’essenziale al centro, oltre ogni luccicante, sterile e pericoloso superfluo. Oltre l’insignificante che abbonda nel nostro quotidiano, oltre l’idolo che non ha occhi, né orecchie, né cuore, ma è sempre in agguato per sfruttare il nostro bisogno di poggiarci a qualcosa.

Don Marco rilegge le dieci fondamentali parole accompagnato da diverse storie incontrate su e giù per l’Italia. Vicende comuni, dolorose e straordinarie, ognuna associata, in modo intelligente, a un comandamento.

Ad aiutarlo, nell’episodio finale, il contributo dello scrittore Erri De Luca e della biblista Antonella Anghinoni, capaci di offrire sfumature illuminanti di queste dieci parole, di questi dieci (più due) buoni consigli per arrivare a una felicità matura, sapiente, vera.

Tutti insieme, tra riflessioni e testimonianze, i volti della serie (supervisionata da don Dario Edoardo Viganò) ci conducono all’immenso valore dei comandamenti. Ne divulgano il senso e il valore, attualizzandolo con cura e precisione.

Nel primo episodio, dedicato ai primi due comandamenti (Non avrai altro Dio all’infuori di me e Non nominare il nome di Dio invano) entrambi sul rapporto tra uomo e Dio, ma anche sulla falsità nociva degli idoli, si parla del cosiddetto isolamento sociale volontario, attraverso il gaming e l’uso smodato del computer: deriva estrema del rapporto con ciò che si sostituisce a Dio, ovvero l’idolo. Si parla anche dell’orrore dei campi di concentramento, per ragionare sull’uso ipocrita di Dio stesso, dell’errore, peccato, di renderlo strumento di sopraffazione sull’altro.

Nel secondo episodio (Ricordati di santificare le feste e Onora il padre e la madre), don Marco Pozza incontra la storia di chi, dopo aver rincorso successi materiali, è ripartito dalla sua terra, la Sardegna, recuperando tempo fertile per sé stesso e per la sua famiglia. Anche la seconda storia dell’episodio vive sull’isola e parla della risorsa incarnata dalle generazioni che ci hanno preceduto, trasmettendoci esperienza e valori.

Il quarto comandamento, tuttavia – ci viene spiegato nell’episodio finale – ricorda di dare il giusto peso – né troppo, né troppo poco – alle nostre origini, senza dimenticare di essere figli di Dio e di «fare pace con il nostro passato per avere una vita nuova». Anche quando le relazioni con i genitori naturali non sono state semplici.

Nel terzo episodio (Non uccidere e Non commettere adulterio), si parla di omicidi che non riguardano solo il corpo della persona, ma anche la sua anima, la sua dignità, la sua felicità, la sua speranza, il raggiungimento di una vita piena per lui.

Nel quarto, (Non rubare e Non dire falsa testimonianza), si ragiona, con due storie di Calabria, sui concetti di verità e menzogna, sul modo in cui la prima porta la vita e la seconda la morte. La prima valorizza le persone, le relazioni e i territori stessi, la seconda le uccide, le spegne, tradendole, non mantenendo i patti, non avendo scrupolo del prossimo.

Al centro del quinto episodio, coi comandamenti Non desiderare la donna altrui e non desiderare la roba d’altri, c’è il tema del desiderio, con una riflessione sul suo essere sano o dannoso. Si parla, attraverso le storie di questo episodio, di stalking, di possesso e condivisione in amore, di desideri che abbagliano portando l’essere umano a una vita impossibile, a una estenuante prigionia.

Il sesto episodio, Amerai il Signore tuo Dio e Amerai il prossimo tuo come te stesso, tocca il tema della cura del prossimo attraverso la storia della comunità di Calvene: piccolo borgo veneto, in nord Italia, dove lo stesso Don Marco Pozza è nato. Qui, nel 1983, è sorta “Radicà”: l’associazione no profit fondata da don Beppe Gobbo, che accoglie minori con forte disagio e con un passato difficile.

C’è una grande lezione umana e spirituale dentro quest’ultima storia che ci parla di amore per Dio incarnato in quello per il prossimo. Del resto la lezione comprende tutte le storie raccolte da questa docuserie di alta qualità contenutistica, al tempo stesso caratterizzata da una confezione curata, funzionale a facilitare l’assorbimento dei numerosi concetti espressi con la sapiente mescolanza di esperienze e riflessioni teologiche.

È lungo racconto (quasi sette ore) carico di frasi da appuntare, “I 10+2 Comandamenti”, capace di veicolare in modo coinvolgente temi e valori cristiani parlando contemporaneamente di lavoro e di bullismo, di tradizioni e territori, di giovani e anziani, di sacerdoti e laici, di genitori e figli, di donne e uomini di oggi.

È una storia corale che racconta ferite e guarigioni, che descrive la meravigliosa costruzione del bene comune ed educa alla cura del prossimo, indicandoci la strada per vivere al meglio la relazione con lui attraverso la vicinanza con i dieci comandamenti.


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