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“50 Acts of Giving Back”: Una coppia cancella il loro matrimonio tradizionale per donare agli altri
Da due anni i novelli sposi stanno spendendo il budget delle loro nozze per fare un atto di bontà in ciascuno dei 50 stati degli USA. Gli Svenssons hanno in programma di completare la loro missione questa primavera.
I due sposi di New York si sono conosciuti come studenti, mentre frequentavano la Georgetown University. Dicono che è stato il loro reciproco amore per il volontariato e l’attivismo comunitario a unirli.
“Si è semplicemente accesa la scintilla”, dice Mark Svensson. “Entrambi avevamo questa passione dentro di noi.”
Mentre stavano scegliendo una location per una cerimonia di nozze più tradizionale, i due hanno avuto un cambiamento nel cuore.
“In realtà stavamo programmando un grande ricevimento di nozze e una luna di miele”, racconta Ismini. “Ci siamo resi conto che il nostro modo di celebrare il nostro amore poteva essere diverso, e ci è venuta l’idea dei 50 Acts of Giving Back.”
Per Ismini l’idea di condividere la buona volontà al posto di un matrimonio è diventata anche un modo speciale per onorare l’eredità di suo padre, un ingegnere civile e filantropo che le ha insegnato l’importanza di fare la differenza.
“Il padre della sposa riveste un ruolo importante il giorno del matrimonio, e mi ero resa conto che mio padre non avrebbe potuto essere lì.”
Ismini racconta che suo padre è scomparso improvvisamente per un attacco di cuore mentre stava presentando un evento di beneficenza per dare borse di studio ai giovani meno abbienti. Durante quell’evento il padre di Ismini ha fatto il suo ultimo discorso, sottolineando l’importanza dell’amore e l’importanza di donare, di “ripagare” quello che si ha.
Così, Mark e Ismini hanno mollato l’idea di un matrimonio formale. Non è stato lanciato nessun bouquet di fiori. Non è stato fatto nessun discorso, non è stata scattata nessuna foto di famiglia. La coppia di New York si è scambiata i voti in un tribunale senza alcun clamore.
Hanno chiamato la loro missione, “50 Acts of Giving Back” e hanno chiesto su Facebook e Twitter per trovare consigli su dove andare. Ben presto la coppia è stata sopraffatta dalle risposte. Dicono che ogni Stato che hanno visitato è stato il risultato di una discussione online.
Dopo aver condiviso la loro idea su social media, i loro amici e seguaci hanno fatto eco al messaggio condividendo su Facebook e retwittando. Utilizzando l’hashtag # 50Acts, gli Svenssons dicono di essere contattati da persone in tutto il Paese che avevano bisogno del loro sostegno. Quello che era iniziato come un modo per onorare l’eredità del padre di Ismini è diventato una campagna online per promuovere il primo amore della coppia: il volontariato.
“I social media, che si tratti di un post o di un tweet, possono avere un impatto sul tuo mondo”, dice Mark. “Ciò può sembrare uan piccola cosa, ma può intraprendere un lungo cammino.”
Dopo aver sentito della loro iniziativa, Mark e Ismini dicono che le altre persone erano così ispirate dalla loro storia che hanno cominciato a donare per la loro causa. La coppia ha continuato a finanziare in prima persone i “50 Acts of Giving Back”, ma ha usato le donazioni in denaro per avviare un’organizzazione no-profit, StayUNITED. In questo modo essi potranno continuare il loro lavoro di beneficenza una volta che avranno completato il loro viaggio per i 50 Stati.
Dopo aver selezionato una location con l’aiuto dei loro amici online, gli Svenssons hanno affittato una macchina e hanno guidato verso ogni Stato. Anche se difficile, questo è diventato il migliori modo di viaggiare per gli Svenssons, che presto hanno appreso che erano in attesa del loro primo figlio! Dopo la nascita della loro figlia Rafealla, la coppia ha proseguito per la sua strada con lei sul sedile posteriore.
“È diventata parte di questo viaggio. Lei era sempre con noi”, dice Ismini. “Tutti l’amavano. La bambina è diventata come una piccola mascotte.”
Ad Asheville, North Carolina, hanno portato fiori e regali ai pazienti affetti da cancro. Ad Aramillo, Texas, hanno assistito uomini e donne anziani nella loro spesa. Nel Connecticut la coppia ha partecipato a un campo sportivo adattivo per bambini con disabilità. Al termine del campo, la coppia dice di aver dato dei regali ai bambini.
“Grazie a tutto il supporto ricevuto in tutti gli Stati Uniti, abbiamo capito che questo viaggio è molto più grande di un matrimonio”, dice Ismini.
Anche se gratificante, la coppia ammette che ci sono state delle sfide. Oltre a gestire gli impegni quotidiani dati dall’avere un neonato, Mark e Ismini hanno anche dovuto far bilanciare i piani di lavoro. Lavorare in un’azienda a conduzione familiare ha permesso loro di avere la flessibilità necessaria per viaggiare, ma raccontano che il coordinamento è stato la chiave per il successo.
“In alcuni Stati dovevi letteralmente guidare sette ore solo per arrivare all’area successiva”, ha commentato Mark. “È sicuramente una cosa a cui devi essere mentalmente preparato.”
La prossima mossa della coppia? Il Midwest, il Pacific Northwest, le Hawaii e l’Alaska. I due sperano di concludere il loro viaggio entro la primavera del 2015.
“Confidiamo in una reazione a catena di bontà”, dice Ismini. “Si tratta tutto di realizzarci facendo la nostra parte in qualcosa di molto più grande di noi stessi e donando.”
Fonte: CNN.com