Workshop
Arriva a Pulse, l’esperienza di “Non dalla guerra”
Racconta Tommaso:«Il mese dopo eravamo in aereo. Non sapevamo bene cosa ci aspettasse, nemmeno chi avremmo incontrato, sapevamo invece che volevamo conoscere meglio quali fossero le conseguenze della guerra in Siria ed in Iraq. È stata molto probabilmente l’esperienza più forte della nostra vita. Non saprei descriverla più di tanto. Ci siamo resi conto dell’orrore della guerra, e volevamo rispondere in qualche modo alla fatidica domanda: “e io, cosa posso fare?”. La nostra risposta è stata che non volevamo dimenticare quanto visto e vissuto, che dovevamo fare qualcosa con le nostre vite, ma qualcosa “non dalla guerra”».
Nell’estate del 2015, l’esperienza viene ripetuta, coinvolgendo quindici ragazzi della provincia di Vicenza. Viaggiano di nuovo fino ad Al Mafraq, nel nord del paese, a 20 km dal confine siriano e a 10 km dallo Zaatari Camp, il secondo campo profughi più grande del mondo. Lo scopo di questi viaggi è far conoscere il contesto della guerra siriana e irachena, proprio partendo dalla realtà dei profughi rifugiati in Giordania.
Pian piano, il gruppo di viaggiatori si allarga, cresce l’esperienza e il senso di responsabilità. Continua Tommaso: «I nostri obiettivi sono diversi ma forse posso dire che seguono due principali filoni: sensibilizzazione e azione. Abbiamo cominciato da subito a fare un grande lavoro nelle scuole superiori di Vicenza dove, raccontando della nostra esperienza, abbiamo avuto la possibilità di allargare il tema, alla guerra in generale, all’educazione alla pace e alla tematica dell’immigrazione. Ad oggi, abbiamo incontrato circa 20.000 studenti nelle scuole».
Passando dalla “sensibilizzazione” all’azione, i giovani di Non dalla Guerra sono anche riusciti a raccogliere fondi per avviare progetti di scolarizzazione per i profughi siriani ed iracheni: «Dopo soli 2 anni, ce l’abbiamo fatta: abbiamo raggiunto la cifra di 23.000 euro!». Il loro entusiasmo è grande perché tutto questo è frutto del lavoro di tanti giovani: «pochi soldi per uno, ma tante persone!».
Tommaso e gli amici di Non dalla Guerra, in questi giorni, sono tornati in Giordania, dove stanno vivendo un’esperienza di conoscenza, spiritualità e servizio assieme alla Pastorale Giovanile della città di Vicenza. Racconta ancora Tommaso: «La volontà è quella di vivere la Pasqua con le comunità locali di Adir (Kerak) e Amman facendo anche del servizio con Caritas Jordan per i profughi siriani ed iracheni. Pur essendo la prima volta che organizziamo una cosa simile, il tenore spirituale ed umano sta raggiungendo davvero livelli alti, ci sentiamo come a casa!»
Tornati dall’esperienza in Giordania, i giovani di Non dalla guerra saranno a Pulse, il meeting dei Giovani per un mondo unito che si terrà nella cittadella internazionale di Loppiano, dove proporranno un workshop molto originale: «Parleremo della nostra esperienza, cercheremo di condividere e trasmettere sensazioni, emozioni ed ideali maturati in questi anni. Cercheremo di parlarne in un modo diverso e dinamico, anche grazie all’uso di cuffie wireless che trasmetteranno una traccia che abbiamo costruito sul tema del viaggio, dei migranti e dell’accoglienza. Un lavoro che punta sull’empatia e vuole stimolare la consapevolezza e la vicinanza di queste tematiche alle nostre esperienze, alle nostre vite. L’esperienza si chiama “Silent play”, ed è nato in collaborazione con la scuola di teatro permanente “La Piccionaia” di Vicenza, con la quale stiamo collaborando per comunicare in modo sempre più innovativo i temi riguardanti la pace».