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Ban Ki moon invita l’Iran per i colloqui di pace in Siria
La mossa dei funzionari americani delle Nazioni Unite sembra che colgano di sorpresa – fa sapere la corrispondete -. Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha detto che l’assenza dell’Iran dai colloqui sulla crisi in Siria sarebbe un ” errore imperdonabile “, aggiungendo che ha pienamente appoggiato la decisione del Segretario dell’ONU ad invitare l’Iran.
I colloqui preliminari si apriranno a Montreux mercoledì 22 gennaio e contineranno a Ginevra nei due giorni successivi. Il governo della Siria aveva precedentemente accettato di partecipare alla riunione.
Nel frattempo, il presidente siriano Bashar al- Assad, ha detto all’Agenzia stampa AFP che si trattava di una “buona occasione” e che avrebbe voluto partecipare alla corsa elettorale del prossimo giugno. In un’intervista con l’agenzia il presidente siriano aveva escluso la partecipazione del principale gruppo politico dell’opposizione della Siria, la Coalizione Nazionale, ad ottenere eventuali posizioni ministeriali in un nuovo governo, dichiarandolo “totalmente irrealistico”.
Il conflitto triennale in Siria ha provocato la morte di più di 100.000 persone. Circa due milioni di persone hanno lasciato il Paese e circa 6,5 milioni sono gli sfollati interni.
Le riserve degli Stati Uniti
Domenica scorsa Ban Ki moon ha detto che il ministro degli Esteri iraniano Mohammad Javad Zarif ha promesso che avrebbe giocato un ruolo “positivo e costruttivo” a Montreux. “Come ho detto più volte – ha aggiunto -, credo fermamente che l’Iran ha bisogno di essere parte della soluzione alla crisi siriana”.
Ban Ki moon ha poi ulteriormente sottolineato: ” Vorrei essere chiaro Montreux non è un luogo per i negoziati. Le parti siriane inizieranno questo processo a Ginevra il 24 gennaio”. Poco dopo l’Iran ha fatto sapere di aver accettato l’invito. In precedenza Teheran aveva insistito a prendere parte al “G2”, ma senza precondizioni.
C’era stata già precedentemente una disputa sulla partecipazione ai colloqui dell’Iran, alleato cruciale del presidente Assad. L’ONU e la Russia hanno sempre sostenuto il ruolo di Teheran, ma gli Stati Uniti avevano espresso delle riserve a causa del fallimentare operazione ad approvare il comunicato di Ginevra 2012 che specificava il processo di transizione politica in Siria.
Washington è preoccupata del dispiegamento delle forze militari iraniane in Siria e per il suo sostegno del governo di Teheran al movimento Hezbollah libanese che aveva inviato combattenti per rafforzare le forze di Assad.
Rispondendo all’invito del Segretario Generale dell’ONU la Coalizione Nazionale della Siria aveva poi minacciato di ritirarsi dai colloqui di Ginevra. In un tweet, la portavoce della coalizione Louay Safi ha scritto: “La Coalizione siriana annuncia che saranno ritirare la loro presenza in G2 salvo che Ban Ki -moon ritiri l’invito dell’Iran”.
In una dichiarazione il Dipartimento di Stato Usa ha detto che Washington ha visto l’invito di Ban Ki moon “come condizione per il sostegno esplicito e pubblico iraniano per la piena attuazione del comunicato di Ginevra”.
Il Ministro degli esteri britannico William Hague ha fatto eco a queste dichiarazioni luned dicendo che sarebbe “molto utile” che l’Iran sostenga pubblicamente un governo di transizione. La sola Coalizione Nazionale aveva accettato di partecipare ai colloqui due giorni fa.
In precedenza gli esponenti dell’opposizione siriana avevano espresso il loro dissenso ad andare in Svizzera a meno che il presidente Assad fosse escluso da ogni futuro governo di transizione. Damasco dice che non ci può essere alcuna precondizione per i colloqui.
Fonte: www.bbc.co.uk