Workshop
Comiso in dialogo
Di Carmela Lo Monaco.
Spazi di dialogo politico-amministrativo nella comunità cittadina.
Comiso è un piccola e graziosa città nel sud est della Sicilia in provincia di Ragusa e, compresa la frazione di Pedalino, conta 30.000 abitanti. Tra questi, anche un piccolo gruppo di amici, appartenenti a diversi movimenti ecclesiali. Tutti con un desiderio in cuore: guardare la propria città, cercare il meglio per essa.
Tra le emergenze, c’è anche una grande povertà culturale rispetto al mondo politico. Si sono resi conto che la partecipazione alla vita politica dei cittadini spesso era limitata solo al periodo elettorale, che era vissuta con superficialità e spesso in un clima estremamente polarizzato, più tipico delle risse fra tifoserie di squadre contrapposte che del normale processo democratico, con polemiche e dibattiti spesso basati solo su posizioni di appartenenza e di “schieramento” più che sulle questioni reali.
Emergeva una forte conflittualità, che spesso attraversava anche chi era cristiano, creando quasi una “morale scissa” tra la propria vita spirituale ed i sentimenti e le azioni che invece caratterizzavano il momento in cui si indossava una “casacca” politica, o ci si trovava a vivere in gruppi o liste contrapposte. E l’analisi della vita amministrativa avveniva più seguendo degli slogan e quasi mai attraverso una disamina attenta ed oggettiva dei problemi veri e reali, delle scelte operate e delle loro motivazioni. Tante persone avevano spesso un’idea distorta, limitata, quando addirittura infondata. In questo contesto, è nata l’iniziativa che è stata denominata “Comiso in dialogo”. Gli otto amici (Sebastiano, Lucia, Enrico, Maria, Salvatore, Letizia, Francesca, Carmela) hanno voluto guardare questa povertà culturale della politica: hanno condiviso idee, riflessioni, pian piano si è delineato un progetto, qualcosa da fare per la città.
“COMISO IN DIALOGO”, sottotitolo “vivo e amo la mia città”
Nell’autunno 2018 sono iniziati degli incontri periodici con chi svolge un ruolo pubblico (sindaco, assessori, consiglieri di maggioranza o di opposizione): sono incontri monotematici, su un argomento alla volta, con una persona alla volta. L’obiettivo è conoscere gli atti amministrativi, le delibere, i contenuti, analizzarli, fare domande, dialogare. Su uno stesso argomento, talvolta, si organizzano più incontri, con persone di diversa appartenenza politica.
Gli incontri avvengono con una cadenza regolare, ogni tre settimane circa e si svolgono con una formula semplice, nulla di eccezionale. La novità è lo stile: un clima di confronto sereno, nella verità, senza paura di esprimere le idee, le domande, le critiche. Perché tutto si con un unico obiettivo: cercare di comprendere qual è la soluzione più giusta, ciò che veramente serve alla città ed ai suoi cittadini. Questo è ciò che viene chiesto a chi partecipa agli incontri. Il politico “ospite” sa di trovare un clima di dialogo, sereno e rispettoso, ma sa anche di trovare persone che cercano il meglio per la città, senza pregiudizi, ma con analisi concrete. Emergono obiezioni, proposte diverse, ma anche critiche costruttive, volte al bene della “polis”.
Da novembre 2018 ad oggi si sono svolto 11 incontri; saranno 12 entro il 2019. Si proseguirà nel 2020. Le esperienze finora sono state diverse, ogni incontro non è mai eguale ad un altro. Ci sono stati incontri più di studio e di approfondimento, a volte con più dialogo e tante domande, altri in cui la verve politica è stata più accesa e talvolta è successo, che qualcuno abbia anche ecceduto. Sono “rischi calcolati”, la politica – si dice in gergo – è un campo minato. Ma non esiste, per il cristiano, un “luogo franco” dove le regole del Vangelo ed il dovere dell’amore reciproco non valgono. «Noi vogliamo amare anche in politica – spiegano – perché vogliamo amare la nostra città, vogliamo formarci anche a questo: a esser cittadini “a tutto tondo”».
Diceva Paolo VI: “La politica è la più alta forma di Carità”. Ed ha richiamato più volte all’impegno civile e politico dei cattolici. I cristiani non possono stare a guardare: l’essere cristiani porta in sé il dovere dell’impegno civile, dell’amare il proprio paese e quello altrui.
Un altro dato: a promuovere questi incontri non sono degli addetti ai lavori, dei politici di professione. Tutti sono semplici cittadini, che vogliono offrire un servizio ad altri per esercitare insieme, con responsabilità, il ruolo di cittadinanza attiva. L’iniziativa è stata accolta positivamente dai vari gruppi politici cittadini: qualcuno non ha mancato di rimarcare che essa costituisce nella città uno “spazio di dialogo” che in precedenza non c’era e che ora diventa un’opportunità per tutti.