Attraverso lo sport la FFSA contribuisce a ridurre i persistenti sentimenti post-apartheid ancora vivi e offre a giovani e adulti della comunità un ambienbiente che favorisca il dialogo.

Lo stage dura sei mesi. Dopo il colloquio sono stato attraversato da sentimenti contrastanti, misti di nervosismo e serenità all’idea di stare a lungoper così tanto tempo in un Paese straniero.

L’attuale situazione razziale e culturale in Sudafrica è delicata soprattutto qunel Western Cape. C’è ancora tensione in questi luoghi in questa era post-apartheid. Gansbaai è ancora divisa in distinte comunità: Masakhane, Blompark e De Kelders. Per tale ragione i giovani di questa zona non socializzano e si integrano tra di loro facilmente.

La lingua è un altro ostacolo che molti giovani non incontrano nel trattare uno con l’altro.

Fin dal mio arrivo a gennaio, ogni giorno offre nuove sorprese e sfide nel fare in modo i programmi abbiano il maggior impatto sulla comunità.

La bellezza dello sport sta nel fatto che non ha nessun linguaggio: è incolore e priva di barriere. E’ un modo per i giovani per dimenticare le lotte che devono affrontare quotidianamente.

Divertirsi, ridendo, e partecipando che amano permette loro di crescere, accettare e permettere il cambiamento nei loro cuori, le menti e le vite. Il Sudafrica ha celebrato “20 anni di libertà” quest’anno.Molto è stato fatto, ma molto resta ancora da fare.

E ‘stato anche sorprendente vedere quanto possa fare un po’ di gentilezza. I bambini bramano e cercano affetto dagli altri, un abbraccio, una carezza sulla testa e ciò genera gentilezza.

La mia esperienza in Sud Africa è stata stupefacente. Sono cresciuto insieme a questi ragazzi anch’io.

Fonte: www.livingcitymagazine.com