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È bastata una semplice bottiglia d’acqua
Lui sembrava molto stanco, e me lo sono immaginato correre avanti e indietro nel caldo torrido per tutto il giorno (senza aria condizionata), cercando di ottenere il maggior numero possibile di corse. Invece di chiedergli di rallentare, ho attenuato i dossi sedendomi saldamente senza appoggiarmi al sedile.
Quando siamo arrivati a destinazione, ho pensato: “E se gli offrissi la bottiglia d’acqua che ho appena comprato?” È insolito offrire qualcosa al conducente, ma mi sono reso conto che poteva essere un atto d’amore.
Gli ho chiesto se voleva l’acqua, e lui si è girato con un grande sorriso, mi ha ringraziato, “Avevo davvero bisogno di acqua, ma non potevo fermarmi! Oggi è il mio primo giorno di lavoro dopo un’operazione. Mi sento ancora debole, ma non potevo stare ancore a casa se volevo mantenere il mio lavoro. La tua acqua è un dono.”
Non ci potevo credere! Entrambi ci stavamo riprendendo da un intervento chirurgico, in qualche modo eravamo nel dolore, ed entrambi stavamo condividendo qualcosa di noi stessi. Gli ho augurato il meglio nel suo recupero, e lui ha ricambiato.
Se n’è andato, ma il suo sorriso mi è rimasto nel mio cuore. Quando sono entrato nella sala d’attesa di neurologia e ho visto così tanti altri che soffrono, sapevo di aver costruito un ponte con almeno uno di loro. È bastata una semplice bottiglia d’acqua!
Fonte: livingcitymagazine.com