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Egitto: si chiude Festival Luxor, cultura contro terrorismo
Per i corti vincono l’Egitto con Sara Rozik (The left shoe, 2013) e la Germania con Erik Schmitt (Rhino Full Throttle, 2013).
Il Festival, ha ricordato uno dei giurati nel corso della premiazione, l’attrice greca Katerina Didaskalou, “ha rappresentato un momento di dialogo e di contatto fra le due sponde del Mediterraneo e, in particolare, fra i giovani egiziani e i registi presenti, sia egiziani che europei”.
Quel che è emerso in questa settimana, ha tenuto a sottolineare Didaskalou, fra i sette giurati che hanno consegnato i riconoscimenti, è che “le due sponde sono molto simili e condividono gli stessi sentimenti e valori: amore, bellezza, libertà, felicità, speranza”.
A crescere rispetto alla prima edizione, ha aggiunto dal canto suo la presidente del Festival, Magda Wassef, è soprattutto “la partecipazione dei giovani e delle donne”. Il festival – sostengono gli organizzatori – non poteva però chiudere gli occhi su quanto accade nel resto del Paese.
Mentre le principali città sono ripiombate nella violenza, da Luxor, dove nessun disordine si è registrato – anche in occasione del 25 gennaio, quando la gente è scesa in piazza per festeggiare il terzo anniversario della rivoluzione – il mondo della cultura ha scelto di lanciare un messaggio di speranza e “di sostegno al popolo egiziano, alle forze armate e al generale Al Sisi, in lotta contro il bieco terrorismo sotto ogni sua forma.
L’Egitto ce la farà come ce l’ha fatta in passato”, dicono. La vera vittoria, avvertono, è quella contro il terrorismo.
Fonte: www.ansamed.ansa.it