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FraterniTALES: coming soon
l 1° febbraio parte “FraterniTALES”, ovvero il United World Contest, che selezionerà tra i partecipanti, 30 Ambasciatori del Mondo Unito. Scopriamo il dietro le quinte del contest attraverso le parole di Federica Chiaro e Giacomo Fabris, Giovani per un mondo unito e deus ex machina del contest.
Federica Chiaro ha ventisette anni, è di Nettuno e, dopo la laurea magistrale in relazioni internazionali, ha iniziato a collaborare con la stessa Università in cui si era laureata, dedicandosi alla formazione delle giovani generazioni, in particolare, progettando attività formative per quelli che saranno i leader del futuro, sulle tematiche di etica, responsabilità e sostenibilità, per lo sviluppo di una leadership etica. Giacomo Fabris ha ventuno anni, è di Trieste e frequenta il terzo anno del corso di laurea triennale in Scienze Politiche, Relazioni Internazionali e Diritti Umani, presso l’Università degli Studi di Padova.
Cosa hanno in comune Federica e Giacomo? Certamente due cose: sono due Giovani per un mondo unito italiani e, ultimamente, dedicano tutto il loro tempo libero all’organizzazione del contest FraterniTALES.
A dire il vero, l’idea del contest è nata proprio da Federica Chiaro: «È successo durante un viaggio in treno con Chantal Grevin, prima rappresentante di New Humanity presso l’UNESCO, a Parigi. Eravamo di ritorno da due incontri molto importanti, con l’Ambasciata delle Filippine, stato che quest’anno ospita il Genfest, e con AISA, una ONG che collabora sotto molti aspetti con New Humanity. Si era parlato anche del possibile riconoscimento internazionale della Settimana Mondo Unito, con la necessità di portare il progetto nelle realtà nazionali, perché venisse conosciuto e supportato dai singoli Stati. A fronte dell’esperienza che si era appena conclusa, con Chantal abbiamo immaginato che, fornendo ai giovani gli strumenti e le conoscenze necessarie, potessero essere proprio loro a portare a compimento questa sfida. E, per farlo, serviva diffondere l’esistenza di questa opportunità: da qui l’idea del contest!»
Ecco, veniamo al contest. Cerchiamo di capirne qualcosa in più, partendo dallo scopo.
«Il fine» spiega Giacomo «è quello di arrivare a selezionare una trentina di Giovani per un Mondo Unito desiderosi di diventare veri e propri portavoce del United World Project nel loro Paese d’origine».
«Loro saranno gli “Ambasciatori per un Mondo Unito”» continua Federica «che verranno formati per interagire con le istituzioni nazionali e internazionali, per far conoscere i progetti che i Giovani per un Mondo Unito e New Humanity portano avanti. Saranno il nostro “megafono” per la fraternità!».
Nel contest si parla anche di “formazione” per i futuri ambasciatori…
«La formazione consisterà in due momenti» chiarisce Federica Chiaro «la prima parte sarà dedicata ad un corso online di introduzione al United World Project, alla Settimana Mondo Unito, al funzionamento delle istituzioni internazionali e delle relative procedure di riconoscimento (con un focus particolare dedicato all’UNESCO). La seconda parte, invece, prevede un corso di formazione che si svolgerà in luglio a Manila – per cogliere l’occasione del prossimo Genfest – nel quale gli stessi argomenti verranno approfonditi da alcuni esperti di politica internazionale».
Tornati in patria, li aspetterà un lavoro per nulla teorico, secondo quanto spiega ancora Giacomo Fabris: «Gli Ambasciatori dovranno impegnarsi nel documentare lo svolgimento della Settimana Mondo Unito nei rispettivi Paesi, creando un dossier fatto di esperienze concrete e buone pratiche, da inviare ad altre associazioni e ONG, e alle Istituzioni presenti in ambito locale e nazionale. Il loro compito, in altre parole, sarà un lavoro di ricerca, documentazione e rappresentanza».
Nell’arduo compito, i giovani Ambasciatori per un Mondo Unito non saranno lasciati soli ma saranno costantemente affiancati da tutor adulti, che li accompagneranno nel loro percorso. E poi, a sostenerli, ci sarà sempre l’esperienza della ONG New Humanity, che metterà a disposizione dei giovani tutte le conoscenze e le competenze, per aiutarli ad avvicinare sempre di più il giorno in cui la Settimana Mondo Unito sarà riconosciuta dalle Istituzioni internazionali.