Workshop
Imprenditorialità per cambiare il futuro
Parliamo continuamente di cambiare il corso del sistema attuale. Di cambiare l’economia e le forme di consumo. Ma quanto spesso si parla dell’importanza di avere nuovi imprenditori? O meglio ancora, hai mai osato sognare di essere un imprenditore che dà vita a nuove forme di economia?
«Le caratteristiche fondamentali degli imprenditori sono l’anticipazione, il rigore scientifico e la ricerca della verità», afferma Francesca Giglio, membro dello staff del movimento “The Economy of Francesco”. Dando l’impressione di equiparare l’imprenditore ad un supereroe. E, continua: «L’imprenditore è guidato dall’innovazione (nuova e utile) con l’obiettivo di risolvere problemi reali e rilevanti per le persone, non solo per il profitto».
Allora è vero: essere un imprenditore è come essere un supereroe. Si tratta di dare ossigeno a un sistema che non è in grado di respirare aria nuova da solo. Ma non stiamo parlando di un imprenditore qualunque. È qui che diventa rilevante il movimento “The Economy of Francesco”, che riunisce giovani economisti, imprenditori e change-makers di tutto il mondo. Sono stati chiamati da Papa Francesco a dare un’anima nuova all’economia globale e per questo vi s’impegnano a vari livelli, uno dei più concreti è la creazione di aziende.
Abbiamo intervistato Gabriele Sarnari, un giovane italiano che fa parte di “The Economy of Francesco”, e che è guidato da un forte spirito imprenditoriale. Ha 30 anni e attualmente lavora nell’area commerciale di un’azienda sportiva italiana. Per lui, l’impresa è la realizzazione di una vocazione. «Essere un imprenditore oggi significa avere una vocazione e rispondere a una chiamata. Tuttavia, in ogni chiamata c’è anche un rischio, come quello che esiste nel creare un’azienda. E qui, entra in gioco la motivazione che spinge ogni imprenditore a lanciare un’idea di business. Raccogliere profitti non è sufficiente a mitigare il rischio. Ci vuole volontà e impegno per perseguire un obiettivo più grande, un obiettivo che possa concorrere al bene dell’intera comunità e che sia sempre il riferimento per sapere se stiamo prendendo le decisioni giuste».
L’imprenditorialità, come vocazione, è qualcosa che Papa Francesco ricorda anche nell’enciclica Laudato Si’: “L’attività imprenditoriale, che è una nobile vocazione orientata a produrre ricchezza e a migliorare il mondo per tutti, può essere un modo molto fecondo per promuovere la regione in cui colloca le sue attività, soprattutto se comprende che la creazione di posti di lavoro è parte imprescindibile del suo servizio al bene comune”.
Ma la vocazione non è l’unico ingrediente necessario. Richiede anche preparazione e formazione. Come sottolinea Francesca Giglio: «Ci sono giovani con grandi idee e motivazioni autentiche, capaci di fornire soluzioni ad alcune delle più grandi sfide del nostro tempo (in ambito sociale e ambientale) ma allo stesso tempo è necessario ridurre il rischio di fallimento di un progetto di innovazione». Gabriele concorda, evidenziando che “fare affari e farli bene richiede una preparazione scrupolosa”.
Di fronte a questa domanda che il mondo di oggi ha di imprenditori con vocazione e formazione, “The Economy of Francesco” propone un programma di formazione aperto a tutti i giovani che hanno un’idea di innovazione o che sono attratti da questi temi: La Formazione Imprenditoriale 2021.
Si tratta di workshop che mirano ad aiutare i progetti a decollare e a fornire gli aspiranti imprenditori degli strumenti necessari per lo sviluppo delle idee, partendo prima dal “perché”, dallo “scopo” principale, dal “senso” e dal “valore” dell’idea imprenditoriale. «L’obiettivo non è quello di riempire con una conoscenza totalizzante delle regole del mercato o della gestione aziendale, ma piuttosto di valorizzare la motivazione», spiega Francesca Giglio.
Tre workshop nei mesi di luglio e settembre, perché questo è un momento in cui tutto può cambiare e noi abbiamo il potere e la responsabilità di fare la nostra parte, agendo e approfondendo la trasformazione del business.
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L’imprenditore innova per vocazione, perché gli imprenditori sono come gli artisti: abitati da un demone che li rende inquieti. Se fossero guidati dal profitto non sarebbero imprenditori, ma speculatori”.
Luigino Bruni, Imprenditore e Comunità, lezione di Economia Civile.