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L’Europa agisca come vorrebbe fosse fatto per la propria gente
“Dopo gli eventi di questa settimana, non c’è più alcun dubbio che l’operazione Triton sia terribilmente inadeguata a sostituire l’italiana Mare Nostrum,” ha dichiarato l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati António Guterres. “La priorità deve essere data al salvataggio di vite umane. È necessaria un’operazione di ricerca e soccorso nel Mediterraneo più efficace, non solo un controllo delle frontiere.”
Da lungo tempo i migranti attraversano il Mediterraneo, ma il 2014 ha mostrato un drammatico incremento nel numero di rifugiati che hanno intrapreso queste pericolose traversate – costretti dai conflitti in corso in Siria, nel Corno d’Africa e in alcune aree dell’Africa Sub Sahariana. In totale, almeno 218mila persone hanno attraversato il Mediterraneo, mentre 3.500 hanno perso la vita. L’Italia, che nell’ottobre 2013 ha assistito alla terribile tragedia a largo delle coste dell’Isola di Lampedusa, ha risposto con il lancio dell’operazione Mare Nostrum, contribuendo quasi certamente al salvataggio di molte centinaia di vite. L’UNHCR ha ripetutamente espresso le sue preoccupazioni per la conclusione di Mare Nostrum senza che ci fosse un’operazione europea di ricerca e salvataggio in grado di sostiturla. Il 1 novembre Frontex ha lanciato Triton che, nonostante abbia contribuito alle operazioni di ricerca e soccorso, ha come obiettivo principale quello di sorvegliare le frontiere.
Guterres, preoccupato che la risposta dell’Europa alla crescente portata della tragedia in corso non sia di potenziare gli sforzi nel salvataggio di vite umane, ma di eliminarli, ha esortato l’Unione Europea a istituire con urgenza un’operazione di ricerca e soccorso simile a Mare Nostrum per capacità e raggio d’azione. “In caso contrario, è inevitabile che molte altre persone moriranno nel tentativo di raggiungere la salvezza in Europa” ha aggiunto.
Le oltre 300 persone morte o disperse questa settimana sono il risultato di una tragedia che ha coinvolto quattro imbarcazioni partite dalla Libia, ognuna con circa 100 persone a bordo. Sono 29 le persone morte per ipotermia, alcune di loro a bordo di navi dell’operazione “Triton”. Una delle quattro imbarcazioni risulta tutt’ora dispersa.
L’UNHCR ha ripetutamente esortato i governi europei a trovare una soluzione comune per chi, fuggendo dalla guerra, ècostretto ad attraversare il Mediterraneo, e che abbia come obiettivo principale la riduzione delle morti in mare attraverso adeguate operazioni di monitoraggio, ricerca e soccorso. L’Agenzia ha inoltre incoraggiato ad aumentare gli sforzi per risolvere le questioni alla base di questa emergenza, ponendo maggiore enfasi sulla ricerca di soluzioni politiche ai conflitti e garantendo migliori possibilitàper i rifugiati nei paesi vicini alle zone di conflitto, alternative sicure e legali alle pericolose traversare sui barconi, e procedure rafforzate per le operazioni di sbarco e per il riconoscimento dei rifugiati da chi non lo è.
Fonte: unhcr.org