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Non solo donare, ma essere dono
Grant descrive la filosofia di David Hornik – capitalista di successo -, che liberamente ha condiviso le informazioni sul suo blog e prestato maggiore attenzione ai bisogni degli altri piuttosto che a ciò che ha ricevuto da loro. In questo modo poteva essere fedele ai suoi valori senza necessariamente adattarsi alla “regola del mondo”.
“Si può essere di buon cuore e andare avanti in questo mondo” scrive Grant, citando una donna che donando ha avuto successo. Tuttavia la motivazione proposta alla fine è auto- centrata. Paga il fatto di dare. Ma si può dare solo perché si spera di ottenere una ricompensa alla fine?
Diamo uno sguardo a come la gentilezza e l’altruismo si evolvono nei bambini. Negli studi sui bambini di 18 mesi di età è stato dimostrato che essi saranno quasi sempre disposti a dare un aiuto ad un adulto che è alle prese con un compito, senza che questo sia stato chiesto: il bambino tenta di consegnare un oggetto che l’adulto sta raggiungendo. Se all’adulto cade qualcosa accidentalmente il bambino lo raccoglie. Ma se la stessa persona getta qualcosa a terra, il bambino non cercherà di recuperarlo. I ricercatori sono giunti alla conclusione che, anche prima di essere insegnato, i bambini sono naturalmente meno egoisti di quanto spesso si presume.
In un altro studio gli psicologi hanno dato a dei bambini dai 3 ai 9 anni degli attraenti adesivi e hanno chiesto loro di poterli condividere con gli altri bambini. Tutti hanno convenuto che sarebbe stato bello condividerli con gli altri bambini che non hanno adesivi. Nel momento cruciale però i ragazzi più giovani tendevano a tenere tutti i loro adesivi, ma all’età di 7-8 anni erano in grado di praticare ciò che avevano detto. Così i ricercatori hanno fatto una valutazione piuttosto ottimista: con un po ‘di maturazione e formazione siamo in grado di condividere e dare anche qualcosa che desideriamo.
Deepak Chopra nel suo libro “Le sette leggi spirituali del successo” espande il concetto: dare e ricevere effettivamente mantiene l’abbondanza dell’universo che scorre nella vita. L’intenzione dietro il dare e ricevere apre il flusso di abbondanza e crea la felicità sia per il donatore che per il ricevente affermando una relazione tra i due. Egli ritiene che il processo viene attivato dando ciò che si desidera: se vuoi la gioia dai agli altri, se si vuole amore dai amore, se si vuole avere successo aiuta gli altri ad avere successo.
Riconoscere la pari dignità di entrambi – di chi dona e di chi riceve -, unita al creare rapporti reciproci, si ha la vera chiave per garantire questo processo, nonostante tutto questo abbia i suoi costi: il nostro tempo, le energie, le idee, le competenze e le risorse personali e finanziarie. Tuttavia, solo se entriamo in un rapporto possiamo veramente essere “un regalo” per l’altro. (…)
Essere regalo per l’altro sarà una scoperta continua in tutte le nostre relazioni. Si può iniziare ora durante la stagione delle vacanze, ma è una “ricetta” che va ben oltre questo momento di festa .
Fonte: www.livingcitymagazine.org