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Penny Backer, Un giorno nella mia vita

 
20 Ottobre 2015   |   , ,
 

 

A casa mi piace leggere dopo la colazione. Alcuni dei miei libri preferiti sono “Ramona Quimby, Age 8” di Beverly Cleary, Gooney Bird Greene, “McKenna, Ready to Fly” e “Superfudge” di Judy Blume. Mi piacciono questi libri perché parlano tutti di ragazze e ragazzi della mia età che fanno cose come ginnastica, leggere nel letto, andare a scuola ed essere fratelli maggiori. McKenna ha le stampelle perché si è rotta una caviglia.

Mi metto le scarpe da ginnastica, le calze, l’apparecchio, prendo lo zainetto e vado alla fermata dell’autobus con mia mamma o mio papà. Prendo l’autobus 27 con i miei amici Meredith, Heather, Yolanda, e Abigail, che sono un po’ sciocchi. Qualche volta riesco a sedermi nei posti dietro.

Arrivata a scuola scendo dall’autobus e abbraccio Mikey perché è mio amico. Poi tiro fuori dallo zaino quello che mi serve, vedo i miei amici Toni e Sophia e Phoebe e Abbie e Katherine. Quindi metto le cose sul banco con la bottiglietta dell’acqua accanto, perché non si può versare l’acqua sul pc. La signora Smith, la mia insegnante di informatica, ci ha detto che non possiamo mettere il cibo o l’acqua o il succo sui nostri computer. Mi piace matematica perché ci sono i miei amici Toni e June e la signora Kaitani e la signora Reen e la signora Cohen. Ieri abbiamo fatto una lezione incredibile sull’addizione. Domani faremo le sottrazioni. Mi piace lavorare sul prato. La scuola è fantastica!

Le mie attività dopo la scuola sono leggere sul divano, cambiarmi i vestiti (lo adoro), ballare, fare le acrobazie, fare i compiti e suonare il pianoforte. Ceniamo ogni sera, ma il mio piatto preferito è un cheeseburger medio, senza cetrioli, senza cipolle e con il ketchup al ristorante della città. Normalmente dopo il ristorante torniamo a casa tardi. Altrimenti andiamo di sopra verso le 19.30, ci mettiamo il pigiama, ci laviamo i denti e leggiamo. Alcuni dei nostri libri preferiti sono “The Moffatts”, “Anna dai capelli rossi” (anche se non mi piace una parte) e “Matilde”. Alcune delle mie sfide sono “fare il ponte”, fare la verticale e sto lavorando sulla ruota perché sto facendo ginnastica con altri amici.

Mi dimenticavo quasi di parlarti della mia sindrome di Down. Mia mamma e mio papà pensano che sarebbe stato meglio non dirlo, perché credono che la sindrome di Down possa preoccupare me o altre persone. Ma non è affatto un problema. Ho una vita stupenda.

Fonte: HuffingtonPost.it


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