Workshop
Tessitrici di comunità
di Antonella Ferrucci.
Nell’ambito del 1° Incontro delle Donne per la Pace, riconosciuto l’impegno di Margarita Ramirez De Moreno, tessitrice argentina di Santa Maria di Catamarca, come “creatrice di comunità”.
Tucuman, Argentina – Margarita Ramirez De Moreno, argentina di Santa Maria di Catamarca, discende degli aborigeni “calchaquies” ed è madre di sette figli. Prima diplomata, nel 2003, della Scuola Aurora nella sua città, istituzione riconosciuta dal governo argentino per il grande contributo educativo che offre, nello studio e nel recupero delle tecniche e dei simboli della cultura “quechua”, di fronte alla disoccupazione dilagante, decide di avviare una filanda per rifornire il laboratorio di tessitura della Scuola.
Certamente la sua non è impresa semplice: «Non è stato facile convincere le donne della mia terra, da sempre discriminate, a riprendere il lavoro di filatura – racconta Margarita – dato che per arrivare alla filanda occorreva attraversare fiumi e fare ogni giorno molti chilometri. Non c’erano mezzi. A poco a poco, ognuno ha messo a disposizione ciò che aveva: un fuso, lana, la propria abilità in qualche arte tradizionale…».
Da quel momento episodi provvidenziali si alternano a momenti molto duri in cui Margarita arriva a pensare che forse sia il caso di arrendersi ma alla fine decide di proseguire: «Ho proposto alle mie colleghe di fare un “patto”: quello di lavorare ogni giorno cercando il bene dell’altro, ponendo sempre l’attenzione verso i bisogni del prossimo, mettendo chi ci sta accanto al primo posto: chiedo, in definitiva, di attuare nell’ambiente di lavoro l’amore evangelico, il Vangelo stesso dice che il resto “ci sarà dato in sovrappiù”».
Con questi presupposti nasce l’atelier “Tinku Kamayu”, che nell’idioma locale significa “Riunite per lavorare”.
«Abbiamo ritrovato la nostra identità e, con quella, la speranza, la crescita culturale, la possibilità di lavoro per noi e per altri, e la ricchezza delle origini del nostro popolo. Ora ci sentiamo persone utili, non più umiliate, ma valorizzate e capaci di esprimere il nostro pensiero».
A distanza di 15 anni dall’inizio di questa avventura, arriva un importante riconoscimento. Margarita è invitata lo scorso 1° ottobre a Tucumán a dare le sua testimonianza al “Primo incontro internazionale delle Donne per la pace” ed in quell’occasione riceve il premio: “Award the best 2018” per la categoria: “Creatori di comunità”.
La manifestazione è organizzata dalla “World Federation of Ladies Grandmasters”, associazione operante in tutto il mondo, che sostiene donne, associazioni e fondazioni che con il loro sforzo aiutano altre donne a creare legami di amicizia, fraternità e reciproco aiuto, favorendone la partecipazione politica, la pace, la sicurezza, la protezione.
«Sono emozionata e sorpresa di esser stata invitata dal coordinatore generale argentino a parlare in questo incontro per Donne del mondo – ha affermato Margarita. Quando le ho chiesto: “perché io?”, ha risposto che il lavoro delle donne in ogni ambito è un contributo alla cultura della pace e questo va riconosciuto. Ho viaggiato in molti luoghi, rappresentando le mie colleghe, mostrando il lavoro che facciamo e ciò che possiamo dare con il cuore e così, ho fatto anche a questo incontro».
Margarida si è detta felice del riconoscimento, che estende a tutte le sue colleghe: «Avevo solo 12 minuti per presentare il nostro lavoro ma ho potuto notare mentre parlavo la concentrazione che avevo dal pubblico, ho avvertito un ascolto profondo da parte delle persone».
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