Workshop
Un Genfest in Tanzania
Di James Mwania.
Un Genfest locale, per riscoprire la fraternità universale come motore di cambiamento sociale
L’avevano detto: molti giovani, non potendo partecipare al Genfest Internazionale di Manila (6-8 Luglio), avrebbero vissuto e condiviso ugualmente l’esperienza di un Genfest, realizzandone uno, speciale, nel loro Paese. E così è stato per i giovani della Tanzania, che hanno organizzato dal 13 al 17 Settembre un Genfest locale, dal sapore caratteristico delle varie culture africane. Fra i 200 giovani non c’erano infatti solo tanzaniani, ma anche kenyoti, ugandesi, burundesi; quasi tutti i Paesi intorno al Lago Victoria.
Il tema, come a Manila, ha ruotato intorno a “Beyond all borders”, “Oltre ogni confine”. Quattro giorni di laboratori, approfondimenti, condivisione, esperienze: tutto non per “capire” ma per sperimentare come la fraternità universale sia un motore straordinario di cambiamento sociale.
Sono stati soprattutto i workshop e i laboratori ad aver messo in evidenza metodologie e proposte per superare le barriere che la vita di ogni giorno ci pone davanti per costruire un mondo più unito.
Proprio sulle orme di Manila ha trovato concretezza il progetto “Hands for unity” che ha messo in evidenza uno di questi “metodi”: tenere gli occhi bene aperti sulle necessità dei più poveri, di quelli più dimenticati: anche andare in un vicino ospedale, partecipare ad una attività di pulizia, ha dimostrato la forza di essere insieme, del “noi”, per il bene comune di un’intera città.