United World Project

Workshop

Volando sul mare per osservare la Terra | Giovanni Soldini: “il mio giro del mondo”

 
5 Aprile 2025   |   Italia, Sport,
 

Un documentario sullo sport e l’ecologia, attraverso l’esperienza di Giovanni Soldini: navigatore da più di 40 anni. Un’incredibile storia sul rapporto tra l’uomo e il mare, ma anche una riflessione sulla relazione sempre più delicata tra l’essere umano e la natura. Disponibile su Prime Video.

Connettore continuo, ponte inaffondabile, pianura smisurata dove i muri non possono reggersi. Strada più antica verso l’altro.

Il mare è questo, e forse per questo esistono persone che lo amano al punto di viverci sopra. Attraversandolo con un pezzo di legno ed un lenzuolo. Magari ipertecnologici, come sono oggi i velieri, ma lo stesso, come da sempre, utilizzati per assaporare l’acme della libertà e della natura. Per osservare il mondo come spazio aperto e ininterrotto.

Una di queste persone è Giovanni Soldini, che del mare ha fatto casa. È tra i più noti navigatori moderni, velista specializzato in traversate oceaniche. A 16 anni aveva solcato l’Atlantico, per due volte ha fatto il giro del mondo in solitario.

Se gli chiedono che mestiere fa, risponde «il marinaio». Perché di mare è fatto, l’uomo che Prime Video racconta con il documentario Giovanni Soldini: Il mio giro del mondo.

Si parte dal suo ultimo viaggio intorno al pianeta, tra il 2022 e il 2024: 16 mesi per mare, oltre 30.000 miglia d’acqua con un trimarano Maserati, per stringere a sé il mondo dal Mediterraneo alla potenza dell’Atlantico, dai Caraibi alla vastità del Pacifico, fino alla bellezza dell’Indiano.

Tanti mari un unico mondo, per un’impresa sportiva, ecologica e umana. Viaggio come scoperta, conoscenza e crescita: donatore di strumenti per affrontare la complessità del mondo.

C’è la dimensione esistenziale, accanto alla passione per l’estremo, nel racconto di Soldini al regista Sydney Sibilia. C’è la sfida ai limiti che la natura impone, ma anche il rispetto per lei e tanta attenzione alla cura del pianeta.

La barca di Soldini rileva i dati degli oceani oltre le rotte commerciali: porta elementi interessanti alla comunità scientifica, per «capire cosa sta succedendo e come funziona il sistema mare», spiega lui stesso, riavvolgendo la sua storia di velista nata a Milano nei primi anni Ottanta.

Una città col mare lontano, ma la possibilità di cogliere occasioni. Una si chiamava Franco Malingri: altro uomo per il mare e per le responsabilità da offrire ai giovani. Soldini se la prese e iniziò a strambare.

Furono emozioni e ripensando oggi a quel tempo passato, vede barriere coralline con tutt’altro aspetto. «Ne abbiamo perse il 70 %», ammette nel suo viaggio da La Spezia a Cape Town, con Los Angeles, Malta, le isole Canarie, Panama, Portorico e Hong Kong nel mezzo.

Per una lunga storia di onde e vento, record e ricordi, arrivi e partenze. Salvataggi e dolorose perdite. Amicizie e incontri, tra i quali alcuni per riflettere sul rapporto tra l’uomo e la natura:

A Lanzarote, il professor Ruiz – Università di Las Palmas – studia la Co2 in mare da 30 anni. La sua «idea geniale» è catturare i sargassi, le alghe del Rio delle Amazzoni, per incamerare Co2 e stoccarla in fondo all’Atlantico.

Parla dei tristi record battuti ogni anno sugli eventi estremi, dell’aumento delle temperature come processo simile alla storia della rana nell’acqua bollente: non si accorge che sta cuocendo fino a che non è cotta. «È quello che sta accadendo all’umanità», spiega Ruiz in faccia all’oceano: principale serbatoio di carbonio nella biosfera. «Come possiamo raccoglierlo trasformarlo e seppellirlo nell’oceano?».

Anche a Portorico mordono i cambiamenti climatici e gli effetti sono «strettamente legati ai problemi sociali: la parte povera della popolazione – osserva Soldini – vive nella zona più bassa dell’Isola e deve ritirarsi dalle case erose dal mare cresciuto di livello. Sono loro, spesso, a rimanere isolati quando un uragano colpisce l’Isola».

Ecco il tema dell’ecologia integrale: a una crisi ambientale ne corrisponde sempre una sociale.

Anche il prof. James MC Williams (Los Angeles University) parla a Soldini del clima che cambia e del disordine nel mondo. Non è ottimista: o diamo risposte concrete, cambiando valori e regole, o i problemi di oggi diverranno più acuti domani. «Una buona soluzione è smettere di inquinare. O la cogliamo o il sistema inizia a collassare».

Soldini stesso, nel blu continuo e magnifico del viaggio, ricorda che ci accorgiamo di non potere controllare tutto solo quando la natura ci dà una scrollata. Allora rammentiamo che la vera «dimensione umana non è dominare, conquistare, sfruttare».

Si affida alla speranza che l’uomo possiede intelligenza. «Bisognerà vedere se la vuole utilizzare o continuare a fare cose stupide».

Sul finale, dopo l’ennesima immagine incantevole di uomo e natura in momentanea armonia, una didascalia racconta che Soldini ha incontrato 30 scienziati che studiano il mare, in questo viaggio, e in alcuni punti la situazione è compromessa. La sua barca ha inviato dati sulla Co2 in superficie, sulla temperatura e la salinità di tutto il pianeta. «Le condizioni del Mediterraneo sono le più critiche, rendendolo un hotspot dei problemi che, se non si interviene subito, si presenteranno in tutti i mari del mondo».

Gli approfondimenti sulla rotta della sostenibilità sono sul sito www.aroundtheblu.org


SHARE: